Paese del Monferrato Casalese situato a 329 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Alessandria, si sviluppa su di una superficie di 970 ettari ed ha una popolazione di circa 350 abitanti ed è situasto sulla riva destra del rio Marca, affluente di destra del torrente Stura.

Storia

Villamiroglio è appoggiato sul versante di un’amena collina che digrada verso la pianura Padana. L’abitato, che conserva ancora i lineamenti rustici delle strutture agricole del basso Monferrato, è dominato dalla chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Filippo e Michele, edificata nel 1764, dopo l’abbandono dell’antico edificio esistente sulla elevatura detta Montonaria, accanto al rudere del fortilizio citato nella forma di Miradolium che dominava la valle. Il trasferimento avvenne verso la metà del 1500, poiché essa, già citata nelle visite pastorali del 1577, risulta pressochè distrutta in seguito all’occupazione del generale Albergotti, al servizio del duca di Vendome, durante la campagna militare del 1704-1705. La titolazione a questi Santi testimonia un culto assai antico, forse ascrivibile ai Longobardi, insediati nella zona verso la metà dell’VIII secolo. Il diploma imperiale del 4 ottobre 1164 di Federico Barbarossa è una attestazione certa del primitivo centro realizzato dai Miroglio, i quali, per resistere ai marchesi del Monferrato fondarono la Villa di Santa Maria, sottomettendosi poi a questi signori il 12 aprile 1314, in seguito alla politica di consolidamento di Teodoro I Paleologo, succeduto alla linea aleramica estintasi nel 1305. Il nome della villa originaria è legata dunque alla famigliaMiroglio, che per lungo tempo governò il borgo, attraverso una lunga serie di personaggi ragguardevoli, dai fratelli Bonifacio e Filippo a Federico, che nel 1587 ottenne dal duca di Mantova e marchese di Monferrato la ratifica della rendita feudale dovuta dagli abitanti di Villamiroglio, per arrivare aPietro Giacomo, il quale, il 14 dicembre 1652 ottenne il titolo comitale per sé e per i suoi discendenti.
Il borgo ed il territorio, rimasti costantemente sotto i marchesi di Monferrato, entrarono a far parte dei domini sabaudi, in seguito al trattato di Utrech del 1713. Tra gli edifici significativi di Villamiroglio, vi è l’antica chiesa di San Michele, accanto al cimitero, quella di Santa Liberata, posta all’esterno del centro abitato e la chiesa votiva di San Rocco, situata in mezzo ai boschi, nella collina opposta al paese. Nella frazione di Vallegioliti sono da segnalare la parrocchia di Santo Stefano (1819) e la chiesa di San Filippo posta sull’altura di Mezzalfenga, già citata nelle investiture del vescovo Giovanni Fieschi di Vercelli nel 1349. Il settore fondamentale dell’economia comunale è costituito dall’agricoltura. Le colture prodotte più redditizie sono gli ortaggi con i cereali ed i foraggi. Rispetto al passato, minore importanza riveste la vite, dalla quale si ricava comunque un buon barbera. Tra le altre attività legate alla terra, abbiamo l’allevamento del bestiame e l’apicoltura, destinate alla trasformazione per la produzione di salumi e miele. Tornando indietro nel passato prossimo, si ricorda la sagra del pisello e dell’asparago che si svolgeva, nel mese di giugno, per festeggiare la raccolta di due dei prodotti tipici della zona.

Paese del Monferrato Casalese situato a 410 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Alessandria, si sviluppa su di una superficie di 1450 ettari ed ha una popolazione di circa 720 abitanti. L’ abitato si estende su di uno dei più elevati gruppi collinari del basso Monferrato. Rappresenta lo spartiacque tra la valle della Stura ed alcuni affluenti del torrente Versa. La parte antica dell’ abitato è arroccata attorno al grandioso castello, ora dei Feltrinelli. Sito Ufficiale

Storia

Tra il crollo dell'Impero Romano e gli inizi del Medioevo probabilmente sono da collocare il popolamento stabile di questa fascia di colline comprese fra i torrenti Stura e Versa, ossia fra Asti e Casale-Chivasso. Nel secolo XII° numerose località monferrine, fra le quali Villadeati e la vicina Durbecco, erano sotto la giurisdizione dei vescovi di Vercelli. Nel 1299 la chiesa dell'attuale frazione Zanco, dedicata a San Giorgio, era anch'essa elencata (con quella di "Villa") nelle dipendenze della diocesi vercellese (e soltanto nel 1584 sarà elevata a dignità di parrocchia). Le altre parrocchie erano Lussello e Cardona. Nel secolo XV° Villadeati ebbe uno statuto sulla falsariga di altri dell'epoca in quest'area del marchesato monferrino. Sappiamo per certo che Villadeati (Villadeatorum, e prima anche Corte de Scataldeis) con il nome "Villa di Diati" compare in un elenco di 180 località del Marchesato del Monferrato (datato 1571). Non sappiamo quale fosse l' estensione territoriale a quell' epoca, ma il documento, relativo a quel censimento riferisce che aveva 1250 'bocche' (abitanti) e occupava il 22° posto in quell'elenco. Era dunque un centro importante. Ricevette un duro colpo fra il 1629-1630, durante la seconda guerra di successione del Monferrato, con la distruzione del castello. Tra fine Settecento e inizio Ottocento, sulle rovine di quel fortilizio, venne edificata una grandiosa villa - belvedere di ispirazione juvarriana.
Nell'Ottocento troviamo dinuovo Villadeati fra i comuni importanti del Monferrato, nel Regno di Sardegna e poi d'Italia. Nel 1861 contava 2.491 abitanti, era capoluogo di mandamento, sede di giudicatura-ptetura, stazione dei Carabinieri ed era carcere mandamentale. Poteva mobilitare due compagnie della Guardia Nazionale con 262 militi, c'era l'agenzia delle imposte, l' ufficio postale,l'ufficio del registro e del bollo, il medico ed il farmacista. Non solo, ma dal 1861 diventò sede di collegio elettorale fra i 13 della provincia di Alessandria. Fino al 1919 avrà quindi un "suo" deputato - (complessivamente 3) il colonnello. Francesco Monti originario di Cunico, il medico Giuseppe Martinetti di Coniolo, il marchese Luigi Borsarelli di Rifreddo e di Montiglio. Nel 1901 il comune di Villadeati - con una superficie di kmq. 17,25 raggiunse il massimo della sua popolazione : 2929 abitanti ed era un attivo centro rurale di buona notorietà. Cinquant'anni dopo, al pari di quasi tutti i centri abitati di quest'area collinare fra le province di Asti e di Alessandria (Astigiano e Monferrato Casalese) sarà condizionato dalle sorti dell 'agricoltura, qui strutturata nella piccola proprietà contadina. Le inevitabili conseguenze sono state un rapido spopolamento e un declino forse irreversibile.

 

Paese del Monferrato Casalese situato a 240 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Alessandria, si sviluppa su di una superficie di 880 ettari ed ha una popolazione di circa 750 abitanti. L’ abitato si estende su di una lunga dorsale, sul lato destro del torrente Stura. A sud dell’ abitato su di una altura si eleva il Santuario del Sacro Monte di Crea, ora anche area protetta. 

Storia

Il nome di Serralunga viene menzionato per la prima volta in un documento del 1175 in cui si stipula una convenzione tra il marchese del Monferrato e l'abate di San Fruttuoso. La notizia che la popolazione del borgo avesse propri statuti agli inizi del Quattrocento fa supporre una certa indipendenza. Durante il periodo delle guerre che si ebbero nel Monferrato tra il Cinquecento e il Seicento, il borgo subì alcuni soprusi e angherie da parte delle soldataglie che invasero il territorio.


Paese del Monferrato Casalese situato a 220 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Alessandria, si sviluppa su di una superficie di 490 ettari ed ha una popolazione di circa 300 abitanti. L’ abitato si concentra su di una piccola altura attorno ai resti di un grandioso castello, ora in restauro. E’ situato sul lato destro del torrente Stura. Nel cimitero di Fabiano, frazione di Solonghello, vi è una antica chiesa romanica in rovina. Il castello domina il centro abitato che degrada verso lo Stura. Sito Ufficiale

Storia

L'antica rocca fu eretta nel XII Secolo da un vassallo dei marchesi del Monferrato. Ebbe diversi proprietari tra cui ricordiamo De Catena - De Gabiano, i Rivetta, i Della Sala, i Pezzana, i Corsino. Nel 1522 furono ospitati nel castello vari nobili casalesi che cercavano riparo alla violenta infezione di peste che mieteva molte vittime a Casale. Subì saccheggi e devastazioni ad opera di spagnoli ed alemanni in varie riprese nelle lunghe guerre incentrate sulla cittadella di Casale. Nel cimitero di Fabiano di Solonghello si trova la chiesa romanica di Sant' Eusebio, tutta puntellata contro i crolli, in attesa di un restauro.

Paese del Monferrato Casalese situato a 385 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Alessandria, si sviluppa su di una superficie di1160 ettari ed ha una popolazione di circa 410 abitanti. Centro agricolo del basso Monferrato, si trova sulla dorsale collinare posta fra la valle del torrente Stura e quella del suo affluente rio Menga. 

Storia

L'imperatore Arrigo Il lo cedette alla Chiesa di Vercelli nel 1014, nel secolo successivo diventò feudo dei marchesi Del Bosco, che nel 1180 lo donarono ad Alessandria. Appartenne poi ai marchesi del Monferrato, i quali lo diedero in seguito ai Saliceti e, con titolo comitale, ai Della Chiesa di Cinzano. Salabue, frazione di Ponzano, fino al 1928 era comune autonomo; fu dominio dei marchesi del Monferrato e poi feudo dei Natta di Casale. In questa frazione è situato il Castello di Salabue, una residenza signorile, costruita sulla sommità del colle. L'origine del maniero risale al tardo Trecento. Il castello è ora proprietà dei conti Davico di Quittengo.

castello. Il castello di Ponzano è noto soprattutto perchè in esso è conservata la ricca collezione militaresca della famiglia Cavallero. Il maniero infatti è famoso soprattutto agli appassionati di strategia militare, grazie al fatto che è custode di preziosi documenti di interesse militare inerenti alle due guerre mondiali. E' proprio grazie ai Cavallero (Ugo cavallero fu comandante italiano in Africa Orientale) che oggi si dispone di questa straordinaria raccolta.

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