Resort L’Bric di Montiglio... Quando un ristorante diventa territorio... Non solo enogastronomia


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Maurizio Alessio
Titolare del Bric.

Scriveremo su questo numero del nostro giornale di un ristorante che non è proprio nei nostri dintorni, sorge infatti in una frazione di Montiglio (AT) chiamata Carboneri. Il nome del ristorante è L’Bric. Ma cosa ha di particolare? Oltre alla vera e propria ristorazione ha sviluppato una serie di attività collaterali che in sinergia con il servizio vero e proprio, valorizzano tutto il territorio. Partiamo dal principio. L’amico Marco Fascio della Piagera di Gabiano, uno di quei giovani ragazzi monferrini che per hobby, pensate un po’, recupera vecchi trattori e macchine agricole (a riprova che la cultura per la propria storia e il proprio territorio va ben oltre le pur lodevoli ricerche storiche ed i gustosi piatti tipici della nostra gastronomia) mi ha invitato ad una cena per l’appunto al Bric.

Alle cena eravamo una settantina come accade quando si muove la Pro Loco La Tabarina della Piagera di Gabiano ed abbiamo avuto modo di gustare le proposte di Attilio e Silvia Alessio i due titolari (fratello e sorella) che gestiscono il ristorante. Prima di addentrarci nelle citate attività collaterali, vogliamo raccontarvi la cena che è stata ottima, come da sondaggio fra i partecipanti, fra cui spiccava una persona particolarmente esperta in materia, oltre che nota nell’ambiente e non solo: la Velis, che gestisce la trattoria dei Cacciatori proprio alla Piagera e che molti conosceranno per i suo piatto forte: l’insuperabile Panissa.

Vediamo il menù: come antipasto ci è stata servita carne cruda, sia macinata che a fette sottilissime, ha fatto seguito una fettina di robiola con acciughina uova, rucola, pomodorini: piatto originale e veramente buono. Quindi un assaggio di coniglio tonnato ha chiuso gli antipasti per aprire le porte ai primi. Qui merita spendere una parola perché ci sono stati proposti ben quattro portate di pasta: conchiglioni con spinaci e formaggio, fusilli piselli e prosciutto, maltagliati con salciccia e pasta con panna e funghi. L’originalità di queste portate sta nella pasta che è prodotta con cereali coltivati e macinati in proprio. Si tratta quindi non solo di pasta fatta in casa, ma proveniente da farine e granaglie coltivate dall’azienda Agersinergie, sito internet: www.alessioagersinergie.com, fondata dal titolare, Attilio, del ristorante.




Ma attenzione, l’azienda non si limita alla coltivazione con bioagricoltura sostenibile, in essa si svolge anche una ricerca dei cereali ancestrali: cui d’na vira, come direbbero i nostri vecchi, oltre a dedicare una particolare attenzione al miglioramento ambientale, paesaggistico ed alla produzione sostenibile. Vengono anche organizzati corsi didattici di formazione in materia. Torniamo al menù e passiamo adesso ai secondi piatti: si è iniziato con il classico fritto misto monferrino, un po’ aggiornato, che vedeva oltre ai soliti componenti anche le melanzane e gli zucchini impanati e fritti. Abbiamo poi notato, con una certa meraviglia, che il fritto è stato accompagnato anche dal tipico Bagnet verde che quasi nessuno serve con questo piatto, ma che storicamente lo accompagnava sempre, come ci ha confermato anche la nostra “consulente” Velis.

A seguire le cotolette di agnello e fegato, entrambi panati e fritti. Tutto ottimo, ma ciò che ha veramente gratificato il palato e la gola, anche a chi era ormai abbondantemente sazio (ogni portata è stata accompagnata da più ripassi) è stato il filetto di vitello in crosta millefoglie. Ci ha spiegato la Silvia che il filetto viene prima cotto in pentola e poi coperto con la millefoglie e passato al forno. Il risultato è veramente speciale: carne tenerissima, non asciutta, ottima al palato; la pasta, posta sopra la carne prima dell’inforno, limita la perdita per evaporazione delle componenti umide in essa presenti, salvaguardando quindi il gusto e l’aroma della carne che resta particolarmente morbida e gustosa. Prima dei dolci è doveroso citare i vini con cui sono state accompagnate le portate: Barbera Piemonte Doc di Vinchio e Vaglio Serra del 2016 di 12,5° o, per chi chiedeva il bianco, è stato servito un Muller Thurgau IGP della Val Tidone del 2016.

Finale quindi con le classiche Torta di nocciole con zabaione e Torta nera oltre ad un semifreddo. Grappa, Limoncello e caffè a chiudere. Costo... 30 euro. Ma torniamo alla… azienda, sì perché più che di ristorante si dovrebbe parlare di una holding in cui oltre alla sopra descritta ristorazione e alle attività agricole della Agersinergie bisogna menzionare anche il parco faunistico che cinge il locale che sorge su un classico Bric monferrino e domina con una splendida vista il panorama circostante. Il parco faunistico è ricco della fauna del luogo e non solo: 150 specie censite fra cui daini, cicogne, germani, oche del Nilo, cigni; volendo è possibile organizzare visite con guide naturalistiche.

Così come vengono anche organizzati corsi di fotografia personalizzati con pratica: sia corsi base, che avanzati, con indirizzo paesaggistico oppure naturalistico. I docenti sono fotografi professionisti e vengono svolti workshop fotografici, e attività escursionistiche di caccia fotografica anche all’estero, vedi il sito internet: www.parcodelbric.com. Maurizio, che ci ha raccontato con l’entusiasmo di un bambino, tutte le sue innumerevoli attività non finisce mai di stupire. La sua ultima iniziativa che sta attuando in collaborazione con il parco del Po è la realizzazione di sentieri didattici con postazioni per il birdwatching lungo il Po nell’ambito del SIC Baraccone a Cavagnolo Brusasco. Naturalmente in queste poche righe non abbiamo potuto raccontare tutto, per questo invitiamo i nostri lettori a contattare direttamente Maurizio, sempre disponibile ed entusiasta, a raccontare ed a coinvolgervi nelle sule molteplici iniziative. Presi da tutto questo ci siamo scordati di dirvi che al resort L’ Bric si organizzano cerimonie, matrimoni civili, feste, pranzi e cene per ogni ricorrenza.

Ma tornando a noi ci preme evidenziare come una semplice attività di ristorazione sia riuscita a superare i suoi limiti meramente commerciali, diventando un motore di sviluppo per il suo territorio ed anche una centro di formazione culturale in grado di promuovere quella difficile, quanto mirabile commistione fra ambiente, cultura, territorio, storia e ricerca. Un modello che se venisse replicato nel Nost Munfrà trasformerebbe i mille ristoranti in altrettanti inneschi per far fare un salto di qualità alla nostra terra.

Ristorante L’Bric
Frazione Carboneri 1, Montiglio Monferrato (AT)

Tel. 3485923165 Silvia
fisso: 0141.994040
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.ilbric.com
www.parcodelbric.com
www.alessioagersinergie.com

Fonte: Nost Munfrà

 

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