Castel San Pietro frazione di Camino (AL)
tel. 0142.46.91.13 chiuso il martedì
Se vi piacciono i piatti elaborati, ricchi di salse e condimenti vari, questo posto non fa per voi, se invece amate la tradizionale cucina Monferrina, quella fatta in casa, direi quasi in famiglia allora è il caso di farci una visita. Il titolare Calvo Giovanni gestisce da sempre questa trattoria con la moglie Maria Silvia e la figlia Elisa che sono le cuoche. Uomo di poche parole, all’antica; non troverete traccia di questo locale su internet e nemmeno sulle guide turistiche. Prima di lui il padre e il nonno e il bisnonno e, probabilmente, anche il trisnonno, gestivano sempre lì, sempre la stessa trattoria dal ….1835! E’ probabilmente il locale di ristorazione fra i più antichi del Monferrato. Certo ora non appare più come nelle fotografie d’epoca, ha subito ristrutturazioni e adeguamenti ma il luogo è sempre quello: sulla piazzetta della frazione che è poco più che uno slargo lungo la strada che da Trino porta a Camino. L’ambiente è semplice, popolare tranquillo, i coperti sono circa 80. Il 26 febbraio abbiamo cenato alla Trattoria. I piatti sono quelli tipici locali: salumi misti, carne cruda appena condita che ciascuno poi può adeguare ai propri gusti; peperoni, con lieve e piacevole (per me che amo l’aceto) sentore d’aceto dove evidentemente sono stati conservati dopo la raccolta, ed una bagna calda gustosa (personalmente la apprezzo più abbondante), che conserva il sapore degli ingredienti essenziali aglio e acciughe, non coperti dal gusto del latte o della panna. Il Fritto misto è il piatto forte: animelle, fegato, polpette, polmone, cervella, bistecchine e salsiccia accompagnati da amaretti, semolini, fettine di mele e cremini al cioccolato. Tutto passato in pastella e fritto a puntino. Poi, agnolotti al sugo. Per dessert Bunet e Tirami su. Come vino abbiamo scelto una Bonarda del 2009, leggermente frizzante, di 12,5° prodotta nell’astigiano (Vinchio- VaglioSerra) per finire una grappa morbida prodotta con vinacce di Moscato. Il prezzo si aggira attorno ai 35 €, vini a parte. Ciò che più di tutto si apprezza è che tutte le portate sono fatte in cucina, niente è acquistato pronto. casa, capita che qualcuno si apra, e non sono tutti perfettamente uguali come soldatini in parata. Anche l’impastellamento lieve e sottile dei componenti del fritto misto che lascia intravvedere il contenuto e non appiattisce il sapore sul fritto ci racconta come lavorano i cuochi. Da altre parti invece mi è capitato di vederne strati spessi che avvolgono carni e contorni nascondendone oltre che le forme anche il sapore. Alla fine della cena la sensazione è quella di esser stati a casa di amici o conoscenti, che senza ricercatezze e con semplicità vi hanno offerto quello che avrebbero preparato per un cena in famiglia, a questa sensazione hanno certamente contribuito i clienti presenti, cinque dei sei gruppi erano famiglie con bambini. Al di là della genuinità e della freschezza dei cibi qui si può scoprire quanto la semplicità dei modi, dell’ambiente, del servizio, oltre che dei piatti serviti sia diventata una rarità.