Paese del Monferrato Casalese situato a 289 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Alessandria, si sviluppa su di una superficie di 760 ettari ed ha una popolazione di circa 280 abitanti Non esiste un concentrico, ma tante piccole frazioni sparse nel vasto territorio boscoso e viticolo. A Vicinato si trova la parrocchia, a Serra il municipio, a Pessine il castello. L’ abitato è situato sul lato destro del torrente Stura. Sito Ufficiale


Storia

Le prime ipotesi sulle sue origini storiche risalgono al ritrovamento di un monumento funebre nei pressi della balma preistorica. Del periodo romano in Odalengi Ferratensi (Monferrati) oppido, ubi vicem altaris in S. Michaelis templo praestat, una lapide riportata dal Mommsen recita: T. LOLLIUS T F MASCULUS IIIIVIR BODINCOMAGENSIS POSITUS PROPTER VIAM UT DICANT PRAETEREUNTES LOLLI AVE. Questo dimostra come Odalengo fosse punto di passaggio verso Bodincomago/Industria, importanti località citate entrambe da Plinio. A Odalengo Piccolo, oltre a numerosi ritrovamenti di laterizi d'epoca, esiste una ricca toponomastica che documenta la colonizzazione romana, soprattutto attorno al diverticolo Alfiano-Marco-Villadeati della strada che congiungeva Asti a Pontestura, Trino e Vercelli. Il nome Odalengo, di derivazione gota da Audila, si trova in mezzo a una zona con innumerevoli altri centri demici col suffisso in -engo, di origine longobarda.

Nel Medioevo a Odalengo Piccolo e dintorni è ipotizzabile l'esistenza di un importante centro difensivo che faceva perno sul castello e sulla pieve di Castrum Turris, posti entrambi sul Bric S. Lorenzo, verso Villadeati. Il primo documento scritto sul paese risale al 1231: è un atto di compravendita di piccola proprietà immobiliare piena, già esistente a quei tempi. Apprendiamo così che i particular di Odalengo hanno tradizioni di almeno ottocento anni! Da numerose altre citazioni, alcune precedenti ma generiche di partecipazione al placito astigiano del 940, di investiture o donazione, altre più specifiche del 1250 e anni seguenti, apprendiamo che il nome Odalengo solo dal 1306 sarà suddiviso per geminazione fra Grande e Piccolo, le diverse grafìe del nome della frazione Vicinato, l'esistenza di hospitales e lo spostamento di borghi posti probabilmente già a ridosso della stra' grossa, verso le posizioni attuali meglio esposte. Queste notizie potrebbero rivelare vicende ancora inedite e ignote del nostro passato. A partire dal secolo XIII emergono anche alcuni nomi di famiglie odalenghesi: i Giordano, gli Anselmo e i Dorato. Ne arriveranno poi altre, nobili, i Da Prato, i Fresia, i Donesmondi, ecc. senza però che le stesse riescano ad assumere un ruolo dominante. Sono i contadini particular a fare la vera storia di Odalengo Piccolo , con il loro carattere fiero, indipendente, orgoglioso, a volte scontroso, gente abituata ad amministrarsi autonomamente fin dal 1200. Dagli antichi statuti dei paesi rurali emergono notizie socio-economiche, di vita vissuta, usi e costumi, situazione sanitaria, aspetti del territorio e degli insediamenti, coltivazioni, notizie sulle famiglie e i loro beni, sulla donna e il suo ruolo, sulle problematiche dei minori e quant'altro che ci danno uno spaccato della vita di Odalengo e dei paesi vicini, risalenti almeno al XIV-XV secolo.
Il paese non risulta coinvolto in grossi avvenimenti storici: era un posto di transito secondario rispetto alla direttrice Asti-Moncalvo-Casale molto battuta dagli eserciti francesi e spagnoli nel 1500-1600. Ha sempre mantenuto, comunque, un profondo legame con il centro maggiore di Moncalvo, questo sì spesso nell'occhio del ciclone. Nel 1613 infatti Odalengo Piccolo, assieme a Cereseto, si consegna al duca Carlo Emanuele di Savoia, durante l'assedio posto dal suo esercito a Moncalvo, strenuamente difesa dal castellano Vincenzo Coppino, anticipando la resa di Moncalvo stessa. Assistiamo in entrambi i paesi al pagamento di una forte contribuzione e a successivi soprusi della soldataglia. Ancora nel 1654 viene attraversato dai Savoiardi al comando del marchese Villa. Infine con l'assorbimento definitivo del Monferrato da parte dei Savoia nel 1708, per la prima volta nella storia anche il Ducato del Monferrato, e Odalengo con esso, verrà compreso nel Piemonte.
Unico ulteriore atto di guerra dopo tale annessione si verifica nel 1746 quando passa da Odalengo Piccolo uno dei tre battaglioni al comando del seigneur Chévert che libera Moncalvo dall'occupazione dei Franco-Spagnoli, a nome dei Savoia stessi. E l'aspetto religioso non è secondario nel carattere degli Odalenghesi che vedono nel santuario di Crea un loro punto di riferimento importante e in Don Bosco il santo contadino, che percorreva d'estate in lungo e in largo il Monferrato coi suoi giovani diseredati per toglierli dalla solitudine della strada torinese. Il libro Odalengo Piccolo e la sua gente, da cui sono tratte queste notizie, rappresenta in definitiva uno sforzo di Giancarlo Caramellino per ritrovare il senso di un'esistenza contadina vissuta collettivamente e consegnarla a un futuro che ci si augura sia in grado di comprenderne e apprezzarne i valori.

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