Paese del Monferrato Casalese situato a 300 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Alessandria, si sviluppa su di una superficie di 1800 ettari ed ha una popolazione di circa 1500 abitanti. L’abitato si concentra su di un’altura, attorno al castello. E’ situato sulla destra del fiume Po. Rappresenta il limite settentrionale del Monferrato. Il castello, dal versante interno del colle, domina tutto l'abitato. Sito Ufficiale

 

Storia

Un Feudo Genovese.
Prima Fondus romano e insediamento Arimanno. Donato nel 744 da Carlo Magno alla Novalesa. Nel 992 è concesso da Ottone III al monastero di Breme. Attorno al mille fu tra i primi possessi degli Aleramici. È poi infeudato (1627) ai Durazzo, nobili genovesi. Estinti nel 1927, il castello passa in tale data agli eredi, Cattaneo, Adorno Giustiniani.


Curiosità e leggende.
L’origine romana messa in relazione col patronimico Gavius (da un’epigrafe scoperta ad Industria) è testimoniata anche dal rinvenimento di una colonna miliaria con l’iscrizione di Diocleziano e Massimiliano e Valentino e Valente, oggi conservata al museo Leone di Vercelli. La corte di Gabiano era “magna” con proprietà di ben mille “mansi”. Il nome della frazione Varengo deriva dal vocabolo celtico Varenam, che significa granaio.

Personaggi illustri. Il grecista Giovanni Canna (1832 - 1915), pur nata a Casale, era originario a Gabiano dove trascorreva l’estate nella casa natale su cui nel 1982 fu posta la lapide con l’iscrizione: «In questa casa trascorse le belle estati monferrine nello studio e nella meditazione Giovanni Canna, maestro di greco e di umanità nell’Ateneo pavese». Giuseppe Brusasca (nato a Cantavenna nel 1900), uomo politico; il suo archivio (1920 - 1978) è stato regalato alla biblioteca civica Canna di Casale.



Arte


Castello. L’edificio risale agli inizi del XIII sec. Quel che ci appare oggi è il frutto dei diversi rimaneggiamenti e dei forti restauri effettuati agli inizi del XX sec. dall’architetto Cusani, in stile neo-gotico. Il complesso del castello comprende anche una cappella privata ed uno splendido parco (labirinto di siepi di bosso). È di proprietà privata.

Chiesa parrocchiale. L’edificio che si può ammirare oggi risale al 1690 e fu costruito sui resti di un’antica pieve medioevale di cui rimane il campanile. La chiesa subì forti rimaneggiamenti nel XIX sec. La facciata a due ordini sovrapposti dalle semplici linee, è ottocentesca. A lato si trova la vasta casa parrocchiale della fine del XVII sec. L’interno è a tre navate con volta a botte decorata con pregevoli affreschi del Maggi. Vi sono anche interessanti tele secentesche.

Chiesa di San Carpoforo alla frazione Cantavenna. Edificio risalente alla fine del XIX sec. La facciata su due ordini presenta i caratteri tipici dell’architettura neoclassica. L’interno, leggero e luminoso è abbellito con decori neoclassici. All’interno l’inusuale mensa d’altare sorretta da quattro angeli dorati. Pala d’altare raffigurante la “Madonna del Rosario” di scuola moncalvesca. Si noti la particolarità dell’orologio posto nel frontone in facciata.

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